Giorgia per uno stupido sballo vive una vita da paziente
di Ugo Mariano Brasioli
Fra i service promossi quest’anno dal Rotary club Badia-Lendinara-Alto Polesine, uno è stato particolarmente utile, coinvolgendo 700 studenti dell’Istituto Superiore Primo Levi, convenuti nel cinema-teatro Politeama, con la “brutta storia” di Giorgia Benusiglio. Era il 16 ottobre 1999, in una discoteca di Desenzano del Garda Giorgia, una liceale diciassettenne di buona famiglia, con tanti amici e un bravo ragazzo, molta voglia di vivere e un po’ anche di trasgredire decise di assumere mezza pasticca di ecstasy, così per provare. La droga le distrusse il fegato e, se venne salvata appena in tempo con un trapianto d’organo, dopo 17 ore d’intervento e settimane appesa ai macchinari d’ospedale, la sua vita non è più stata la stessa: da allora vive “una vita da paziente”. Il 16 febbraio scorso, Giorgia ha raccontato agli studenti la “sua seconda vita” da paziente, poiché la prima fu messa irrimediabilmente a repentaglio per uno “sballo”, nell’illusione di divertirsi. È invece una “stupidata”, un “gioco” che può costare la vita, “Anche se ho avuto la fortuna di trovare subito un fegato nuovo, – ha raccontato – quel trapianto, ha compromesso le mie difese immunitarie. Da allora ho dovuto rivedere tutti i miei progetti e tutti i miei sogni e, per l’immunodepressione, vivere anche l’esperienza di un tumore all’utero. Ecco perché ho deciso di testimoniare il mio calvario nelle scuole, affinché voi lo possiate evitare”. L’incontro è stato possibile grazie alla sinergia fra il Rotary altopolesano, guidato da Stefania Turazzi, l’Amministrazione comunale e l’Istituto Primo Levi. Nell’occasione, Stefania Turazzi ha spiegato ai ragazzi che cos’è il Rotary e come sia nata l’idea della conferenza proposta “perché i giovani sono una nostra priorità”, mentre l’assessore alla cultura si è soffermata sull’attenzione posta dal Comune nella prevenzione all’uso di sostanze stupefacenti, annunciando come a breve la Polizia municipale sarà dotata di sistemi di controllo per verificarne l’uso anche in itinere. Le numerose domande giunte dai presenti, confermano che la sua testimonianza è stata utile più di una normale lezione. Offrendosi come sorella maggiore, Giorgia ha inoltre dato la sua disponibilità a rispondere anche sui social. L’incontro è terminato con un corale applauso al grido “abbi cura di te, cerca di fare della tua vita un capolavoro, abbi cura di splendere”.
Nelle immagini Giorgia ed alcuni momenti dell’incontro