(Estratto della Lettera del Governatore di Dicembre)
Care Socie e cari Soci,
il mese di dicembre è dedicato dal Rotary International alla prevenzione e alla cura delle malattie.
A quest’area appartiene la parte più significativa delle sovvenzioni globali finanziate lo scorso anno dalla Fondazione Rotary (620 su 1287): basti considerare che ben 40,7 milioni di dollari, sugli 81,5 erogati l’anno scorso dalla Fondazione, sono stati destinati a finanziare progetti in questo settore.
Tra i progetti che hanno goduto di sovvenzioni globali, mi piace ricordare quello che alcuni club del nostro Distretto, guidati dal Club di San Donà di Piave, in collaborazione con altri club del Distretto 2071 (Toscana), hanno promosso in favore dell’ospedale di San Luca a Wolisso in Etiopia.
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Hanno raccolto e impegnato oltre 120.000 USD, con i quali hanno potuto fornire all’ospedale, gestito dal CUAMM, un’adeguata dotazione strumentistica e chirurgica, nonché farmaci e materiali di consumo altrettanto essenziali per l’operatività quotidiana.
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All’area medica appartengono anche i Progetti di grande portata approvati e finanziati negli ultimi tre anni: quello sulla lotta alla Malaria nello Zambia, quello per ridurre le cause di mortalità materna e neonatale in Nigeria e quello di prevenzione e cura del tumore alla cervice uterina in Egitto.
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L’impegno dei club nel campo della prevenzione e cura delle malattie è forte anche sul territorio.
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Esiste, anzi, nel nostro Distretto un gruppo di medici organizzato e collegato con il Gruppo di Azione Rotariana internazionale (RAG) “Health Education and Wellness”. Il suo coordinatore è Giacomo Longo del Club di Feltre e parteciparvi può essere un’opportunità per vivere l’appartenenza al Rotary in un modo diverso e più coinvolgente o per stringere nuove amicizie.
A proposito di Covid, mi sento spesso dire, durante le visite ai club, che la partecipazione dei soci alle conviviali e ai service non è più quella dei tempi ante-pandemia, che il Covid ha modificato le abitudini delle persone, le quali stanno ora più volentieri a casa e partecipano con fatica alla vita del club.
Io credo che il Covid sia un pretesto
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La disaffezione lamentata dai presidenti ha, invero, un’altra causa e dipende soprattutto dalla nostra scarsa attrattività, tanto più evidente nei confronti dei giovani, per i quali, a quanto pare, frequentare il club non rappresenta più una priorità o un piacere.
Il Piano d’azione del Rotary International ci fornisce utili spunti di riflessione sull’argomento, invitandoci in primo luogo a rafforzare il senso di appartenenza e la motivazione personale attraverso un maggiore coinvolgimento diretto dei soci nelle varie attività di servizio e nell’organizzazione interna dei club, perché gli stessi siano più dinamici e attrattivi.
Cerchiamo anche di fornire ai soci occasioni per conoscersi, frequentarsi e divertirsi, magari anche con la partecipazione delle famiglie. L’entrata nell’Avvento e l’approssimarsi delle festività natalizie ci offrirà l’occasione per celebrare momenti speciali di convivialità, di festa e di condivisione. Facciamo in modo che siano momenti inclusivi per tutti, ricordandoci soprattutto di quei soci che da tempo non sentiamo e non vediamo: creiamo i presupposti perché anche loro vivano la magica atmosfera che si respira in queste ricorrenze all’interno dei nostri club.
Soprattutto, però, sfruttiamo l’occasione del Natale per non banalizzare il nostro impegno a favore degli altri e per non ridurre le nostre attività del mese di dicembre all’organizzazione della Festa degli auguri. C’è tra noi chi organizza Pranzi della solidarietà, nei quali i club offrono il pranzo della festa a chi non potrebbe permetterselo o vive solo ed emarginato e non ha nessuno con cui festeggiare; e nei quali i soci indossano il grembiule e servono a tavola. Mi sembra un ottimo esempio, che potremmo facilmente imitare.
Consentitemi in chiusura un ultimo suggerimento. Non è ancora tempo di auguri, ma quando ce li faremo, potremmo fare in modo che siano auguri sinceri e non di circostanza. Potremmo, in ipotesi, evitare di inoltrare generici messaggi preconfezionati, dedicando a ciascuno un pensiero personalizzato e l’attenzione che merita, magari con una telefonata, visto che le lettere non si usano più. Potrebbe essere il regalo più gradito e non ci costerebbe nulla.
Vi saluto con affetto e tanta amicizia.
Padova, 1 dicembre 2024