Il Lago della Burida, incuneato tra i comuni di Pordenone e Porcia, con la sua storia e la sua potenzialità, rappresenta un caso emblematico di come la bellezza naturale e le risorse locali possano rimanere in gran parte inutilizzate a causa di difficoltà burocratiche e politiche. Ruben Palazzetti, noto imprenditore pordenonese, è uno dei principali sostenitori del rilancio di questo luogo che ha amato fin da bambino. L’attaccamento a questo lago non è solo personale, ma anche condiviso da molti altri membri della comunità, come i volontari dell’associazione Il Lago della Burida, che da anni si adoperano per migliorare la situazione, nonostante l’assenza di un impegno concreto da parte del Comune di Pordenone.
Il lago, un tempo frequentato dai residenti per attività come il nuoto e la pesca, si trova oggi in uno stato di degrado, soprattutto sulla sponda di Pordenone, dove i volontari non possono intervenire a causa della mancanza di una convenzione rinnovata tra i comuni di Pordenone e Porcia. La convenzione decennale, scaduta ormai da nove anni, non è stata rinnovata dal Comune di Pordenone, nonostante l’interesse delle realtà locali, come il Rotary Club Pordenone Alto Livenza, e il coinvolgimento della società Friel di Bolzano, che utilizza il lago per la produzione di energia idroelettrica.
Il lago ha un grande potenziale. Uno degli sviluppi positivi è rappresentato dall’iniziativa di Mauro Baron, storico tecnico della canoa e della Federazione Italiana Canoa Kayak, che ha portato nuove energie sul lago, allenando oltre 700 ragazzi e coinvolgendo anche persone con disabilità, le donne operate al seno, riunitesi nell’associazione ANDOS, bambini in attività di avvicinamento alla disciplina. Tuttavia, poiché la sponda pordenonese del lago è ancora inagibile, non è possibile organizzare gare ufficiali di canoa.
Sviluppi delle attività delle due associazioni non mancano. Di recente è stato costruito un edificio in legno, destinato a diventare un punto di riferimento per gli sportivi, con spogliatoi e servizi igienici. Ma la fruizione completa del lago, così come il suo potenziale turistico e sportivo, è frenata da una serie di problematiche burocratiche e politiche, sostanzialmente di indirizzo urbanistico, che non sembrano trovare una soluzione rapida.
Il Lago della Burida, dunque, rappresenta una perla chiusa nella conchiglia, un tesoro naturale che potrebbe arricchire le comunità di Pordenone e Porcia, se solo venisse data la giusta attenzione e se le amministrazioni locali superassero gli ostacoli che finora hanno impedito di valorizzarlo pienamente. Se i due comuni riuscissero a collaborare per rinnovare la convenzione e avviare i necessari interventi di recupero, anche dei vecchi percorsi lungo le sponde, la conchiglia potrebbe essere dischiusa e il lago potrebbe tornare a essere un luogo di aggregazione e di sviluppo per sportivi e cittadini, maggiore di quanto non lo sia adesso, contribuendo anche alla sostenibilità e alla valorizzazione del territorio.