
(Estratto della Lettera del Governatore di Febbraio)
Care Socie e cari Soci,
ho più volte evocato il tema della pace nelle mie lettere mensili, perché ritengo che esso costituisca, oggi più che mai, un argomento cruciale, vorrei dire un impegno che i Rotariani non possono eludere. Torno qui a parlarne perché il mese di Febbraio, nel calendario rotariano, è dedicato alla Costruzione della pace e alla prevenzione dei conflitti.
Penso che sia preliminarmente necessario intenderci su quale pace vogliamo promuovere, per poi comprendere in che modo, come singoli e come organizzazione, possiamo contribuire a raggiungere l’obiettivo della pace.
Non credo, innanzi tutto, che possa esservi spazio, nel Rotary, per chi è convinto che la guerra rimanga il modo più efficace per risolvere le controversie internazionali e neppure per chi condivida cinicamente l’idea che la guerra sia soltanto «la continuazione della politica con altri mezzi» (secondo la nota espressione usata da Carl von Clausewitz nel trattato Della Guerra del 1832). Non può esistere argomento o ragione che possa giustificare la guerra come soluzione. ….
Come Rotariani, però, dobbiamo impegnarci ad andare oltre la semplice condanna della guerra, intesa come stato di belligeranza, non accontentandoci neppure della c.d. pace armata, che trova antica eco nella frase «Si vis pacem, para bellum» (tratta dal prologo del libro III dell’Epitoma rei militaris di Vegezio, risalente alla fine del IV sec. d.C.) e più fresca memoria nell’era della guerra fredda. Il nostro impegno dev’essere finalizzato a costruire una pace più vera e duratura: la Pace Positiva. Per descrivere cosa essa sia prenderò a prestito alcune delle espressioni utilizzate da Simona Pinton, socia del RC Padova Euganea, prima borsista della pace del nostro Distretto e attuale Cadre della Rotary Foundation …
La Pace Positiva si raggiunge quando gli atteggiamenti delle persone, le azioni delle Istituzioni, le politiche dei Paesi sono volte a sostenere società pacifiche, un ambiente economico sano, una equa distribuzione delle risorse, la generale soddisfazione dei bisogni primari, il libero flusso delle informazioni, i più alti livelli di capitale umano, un’istruzione diffusa, l’accettazione dei diritti degli altri, dei bassi livelli di corruzione. Non è chi non veda come simili obiettivi sono, in fondo, quelli che il Rotary International e la Rotary Foundation universalmente perseguono in tutti gli ambiti nei quali sono impegnati …
Questo non significa, però, che il Rotary non si impegni anche sul terreno della pace in senso stretto. Come certamente saprete, la prossima Conferenza presidenziale del Rotary International «Guarire in un mondo diviso», che si terrà a Istanbul, in Turchia, dal 20 al 22 febbraio 2025, si occuperà proprio di costruzione della pace.
La Costruzione della pace e la prevenzione dei conflitti è, del resto, una delle sette aree di intervento della Rotary Foundation. Ho appena inviato a tutti i club la comunicazione che dall’1 Febbraio al 15 Maggio potranno essere presentare, con l’aiuto della Commissione distrettuale competente, le candidature per l’assegnazione delle borse per la pace. Ogni anno, infatti, la Fondazione Rotary finanzia 130 borse di studio, grazie alle quali altrettanti giovani possono studiare e formarsi come mediatori internazionali e ambasciatori di pace nei Centri della pace del Rotary International. Lo scorso anno il nostro Distretto ha effettuato un’importante donazione per sostenere questo programma, ottenendo il riconoscimento di Distretto costruttore della pace globale.
Sempre Simona Pinton ci ha ricordato che esiste un vero e proprio ecosistema Rotary per la pace che comprende sovvenzioni globali, borse di studio, training vocazionale, comitati interpaese, scambi giovani, fellowship rotariane, network presso agenzie delle Nazioni Unite, gruppi di azione rotariana, partnership strategiche e centri rotariani per la pace. Ai Rotariani si chiede, inoltre, di sostenere la pace concretamente anche attraverso donazioni alla Fondazione, aderendo, come grandi donatori, alla Peace Major Gifts Initiative. …
Ho ancora scolpite nella mia mente le parole pronunciate con forza da Papa Giovanni Paolo II nel suo discorso per la XXXV giornata mondiale della pace, nel 2002: “Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono”.
Quanto siano vere quelle parole ci è dimostrato dalla storia. Sappiamo, infatti, quanto paci inique e oltraggiose, imposte con la forza e l’umiliazione dello sconfitto, abbiano generato nuove guerre, ancor più sanguinose o interminabili catene di faide e vendette …
Il nostro primo dovere di Rotariani è, dunque, quello di promuovere una cultura di pace, fondata sui presupposti del rispetto, della tolleranza e dell’equità. Che sono il portato generale di un comportamento individuale ispirato ai canoni elementari e universali del test delle quattro domande.
Ad essi si rifà anche la logica del perdono, che non è la logica della negazione del diritto e della giustizia, della negazione di ogni differenza tra il bene e il male, ma è la logica del rispetto che sta alle radici della nostra civiltà e della nostra cultura, quella logica che troviamo nella pietas omerica e virgiliana, nella sacralità dell’amicizia e dell’ospitalità del mondo greco, nello spirito olimpico, nella regola latina pacta sunt servanda, nell’insegnamento evangelico del porgere l’altra guancia, nella carità cristiana, nelle istituzioni sovranazionali che promuovono la pace e la difesa dei diritti umani, nello spirito di servizio rotariano al di sopra dell’interesse personale, nella capacità di comprendere le debolezze e i bisogni altrui, nella volontà di non cercare immediata rivalsa rispetto a un torto subito, per guardare con fiducia e lungimiranza al maggior vantaggio futuro conseguente a un saggio ed equo componimento dei contrapposti interessi. …
In chiave positiva, non posso non ricordare il service sulla mediazione scolastica proposto dai Club dell’area pordenonese, che il Distretto ha cofinanziato. Esso intende promuovere la mediazione come metodo educativo per prevenire e risolvere, anche grazie alla riparazione, i conflitti e gli episodi di violenza, discriminazione e prevaricazione tra giovani in ambito scolastico.
In chiave negativa, vorrei spendere invece qualche parola sui conflitti interni.
Mi è capitato, nel corso degli anni, di conoscere i risvolti di qualche spiacevole vicenda, legata a contrapposizioni personali all’interno della nostra Associazione, sfociate poi in abbandoni individuali o di gruppo o, peggio, in scissioni che hanno dato vita alla nascita di nuovi club. Il più delle volte, l’osservatore esterno e neutrale troverà le ragioni del contendere legate a futili motivi. Qualche volta annoterà che il contrasto nasce da visioni diverse tra i soci sulla conduzione del club. In ogni caso, rimarrà stupito dal fatto che non sia stato possibile trovare una soluzione bonaria, fondata sulla reciproca comprensione e sull’accettazione che vi possano essere diverse sensibilità e diversi modi di interpretare e vivere la realtà. In fondo, la diversità è uno dei valori fondanti del Rotary, che è per noi motivo di arricchimento. …
Nel frattempo, la mia personale raccomandazione resta quella di evitare di scriversi cose spiacevoli. Un’affermazione scritta è sempre più difficile da ritrattare e da accettare. Anche i commenti alle spalle sono da evitare. In caso di insoddisfazione, è molto meglio affrontare direttamente l’argomento con la persona interessata, parlandosi di persona e guardandosi negli occhi. È del tutto logico e normale avere diversi punti di vista. Ed è bello potersi confrontare con franchezza e sincerità per comporli in una sintesi virtuosa.
Quello che non trovo normale (e neppure accettabile) è che, a distanza di anni, rimangano aperte fratture insanabili tra club, che non consentono di partecipare ad attività comuni, organizzare interclub, condividere service. Che rimangano in sospeso accuse e malintesi che fanno vedere ogni iniziativa dell’altro gruppo come sospetta o sviata, generando forme insane di competizione e rivalità o fenomeni di ostracismo non dichiarato …
Credo, allora, che in simili casi il primo service da fare per promuovere la pace sia quello di interrogare la propria coscienza, confrontarsi con sincerità, superare ogni divisione e incomprensione del passato, e finalmente guardare al futuro, ricordandosi che non c’è pace senza giustizia e non c’è giustizia senza perdono! …
Ricordatevi, invece, che il 4 Febbraio si celebrerà il centenario della fondazione del primo Distretto italiano, di cui fecero parte i Club di Trieste e di Venezia; e che il 23 Febbraio celebreremo i 120 anni dalla fondazione del Rotary. Il primo marzo, infine, avremo la Festa di Carnevale Interdistrettuale a Murano, di cui riceverete a breve nuovi dettagli, dopo la mia presentazione di inizio anno.
Insomma, a Febbraio, avremo tante belle cose da festeggiare insieme, ricordandoci però, sempre, della pace, in tutte le sue dimensioni, a cui ogni nostra azione deve essere orientata.
Buon Rotary!