Tra queste, quelle connesse con le cosiddette ondate di calore che condizionano la vivibilità degli insediamenti di pianura, in particolare nei mesi estivi, stanno assumendo sempre più importanza.
La reazione a questo stato di cose, pur se limitata nella portata, è risultata nell’affollamento estivo delle località montane alla ricerca di condizioni di benessere psico-fisico.
Questo comportamento può essere considerato una spia della possibilità che in un futuro non troppo lontano si verifichi una sorta di “migrazione climatica” che interessi parte della popolazione della pianura che deciderà di spostarsi in modo permanente nelle aree montane, in particolare quelle più collegate alla pianura (per esempio le zone di media montagna, gli altipiani, le grandi valli alpine).
Ci si deve porre dunque la domanda se il fenomeno ipotizzato possa costituire un’opportunità di sviluppo dei territori montani, valutando i pro e i contro delle scelte da attuare.
Il convegno ha tentato di fornire delle risposte alla domanda grazie ai contributi di un panel di esperti e studiosi che hanno affrontato sotto diversi aspetti la complessità della questione.