Rivolto agli studenti delle Scuole Medie e Superiori, il Concorso desume il titolo dal motto della Presidente Internazionale Stephanie Urchick The Magic of Rotary. Titolo venuto come da sé, perché il raccontare, l’atto della narrazione è sempre una sorta di formula magica: “La scrittura può diventare la porta d’ingresso per il mondo nascosto dentro di noi.
La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità”, dice lo scrittore ebreo scampato all’Olocausto Aharon Appelfeld.
Il service vuol essere un incentivo all’espressione, a manifestare l’interiorità, appunto: chi si esprime sta bene, perché dà voce ai propri sentimenti e emozioni, dandovi una forma che rasserena. Chi invece non riesce o non può farlo, sviluppa senso di malessere, ansia, talvolta vere patologie, da cui la presenza crescente nelle scuole dello psicologo.
Il Concorso “Rotary Verona – Ti racconto una magia” vuol allora incoraggiare gli adolescenti, che di esprimersi hanno molto bisogno, più degli adulti. In realtà, tutti sentono l’esigenza di rivelarsi, rappresentarsi, ossia raccontare: è una necessità primaria, perché solo negli occhi dell’Altro ci si può riconoscere appieno, oggettivando passioni ed emozioni. Paradossalmente, la società moderna soffre un eccesso di comunicazione – dati, informazioni, sollecitazioni di ogni tipo – ma, ecco il punto e la ragione di questo Concorso, esprime poco.
Partecipanti, finalisti e vincitori, i ragazzi che avranno prodotto racconto, riceveranno buoni per l’acquisto di libri. In altre parole, un invito alla caratteristica più nobile dell’umanità: il volo della mente, la possibilità di entrare in altri animi e in altri mondi.