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RIMUOVERE LE CAUSE CHE RENDONO NECESSARIA LA BENEFICENZA

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    (Estratto della Lettera del Governatore di Ottobre. La lettera completa è scaricabile https://rotary2060.club/wp-content/uploads/2024/10/04-lettera-ottobre-2024-dg-calegari.pdf)

    Care Socie e cari Soci,
    il mese di ottobre è dedicato dal Rotary International allo sviluppo economico e comunitario, che è una delle aree d’intervento della Rotary Foundation.

    Il tema è direttamente correlato a quello dell’alfabetizzazione e dell’educazione di base, trattato nell’ultima mia lettera, e risponde pienamente alla visione strategica del Rotary, in base alla quale noi “crediamo in un mondo dove tutti i popoli, insieme, promuovono cambiamenti positivi e duraturi nelle comunità vicine, in quelle lontane, in ognuno di noi”.

    I cambiamenti positivi e duraturi ai quali ci riferiamo, infatti, non sono collegati agli aiuti che si limitano a soddisfare un bisogno immediato, ma sono quelli che modificano in modo stabile e duraturo le condizioni di vita e di benessere delle persone. È per questo motivo che il nostro fondatore Paul Harris amava dire che il “Il Rotary non deve fare beneficenza, ma deve rimuovere le cause che rendono necessaria la beneficenza”.

    Incarnano perfettamente questo ideale rotariano le sovvenzioni globali (Global Grants), con le quali i nostri club, con l’aiuto fondamentale della Rotary Foundation e dei distretti, promuovono progetti mirati, capaci di sostenere in modo intelligente e costruttivo le economie locali dei Paesi più poveri o meno sviluppati.
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    L’ultimo censimento ISTAT ha certificato che il livello della povertà assoluta in Italia è sensibilmente cresciuto nel decennio 2014-2023. Nel solo Nord Est il numero delle famiglie povere è passato dal 4,6% all’8%. Nel nostro Paese, 5,7 milioni di persone, rappresentanti il 9.8% degli abitanti e l’8,5% delle famiglie, vivono purtroppo sotto la soglia di povertà.

    Se questi sono i dati, è comprensibile che i club abbiano indirizzato i loro service ad alleviare le nuove povertà, generate da una crisi economica strutturale, dalle guerre e dalla pandemia. Ma sbaglieremmo se ci dimenticassimo della dimensione internazionale del servizio, per concentrarci solo sulle necessità delle comunità più prossime a noi, e se convertissimo la nostra azione alla semplice beneficenza, che altre organizzazioni sanno fare molto meglio e più capillarmente di noi. Tradiremmo la nostra missione universale e la nostra specificità.
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    Possiamo, innanzi tutto, impegnarci in service che non si traducano in mere elargizioni di denaro, ma comportino il nostro coinvolgimento personale e professionale. Possiamo, ad esempio, aderire al programma “Mentorship d’impresa”, promosso dalla Commissione distrettuale per il lavoro, e diventare mentores per giovani che vogliono avviare nuove imprese. Possiamo, più semplicemente, segnalare alla giuria del Premio “Virtuosi”, promosso da tutti i club dell’area veneziana e da alcuni club della zona di Padova e Treviso, quei professionisti, artigiani e imprenditori (non rotariani) che hanno saputo diffondere e trasmettere valori positivi nella società. Possiamo, soprattutto, essere testimoni ed interpreti, nei nostri ambiti lavorativi e professionali, dei valori rotariani.

    In particolar modo, credo che rappresenti un nostro preciso dovere ispirare i nostri comportamenti al principio dell’integrità, applicando ad ogni nostra decisione la prova delle quattro domande.
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    Lo sviluppo economico e comunitario, infatti, non può andare disgiunto dall’equità, dalla condivisione, dalla sostenibilità ambientale, perché ogni sviluppo diverso, basato sulla falsità, sullo sfruttamento delle persone e delle risorse comuni, sul rifiuto di contribuire in modo proporzionato ai bisogni della comunità non può, per definizione, produrre quei cambiamenti positivi e duraturi nella società e dentro di noi, che rappresentano il nostro primario obiettivo.

    Questo è anche il mese in cui celebriamo la giornata mondiale dedicata alla lotta contro la Poliomielite (24 ottobre). Per questo motivo, i club dell’area veneziana organizzano le Family Run e molti soci del nostro distretto parteciperanno alla Venice Marathon, che si correrà domenica 27. La sfida, come sapete, non è solo sportiva: è già in corso, infatti, sul portale della Rete del dono una sfida parallela tra i club e i runner, per vedere chi sarà in grado di stimolare più donazioni per la campagna End Polio Now! L’obiettivo, anche quest’anno, è superare complessivamente i 30.000 euro e conquistare, così, il premio riservato alle Charities più virtuose nella raccolta.

    Il mio personale invito, rivolto a tutti i Rotariani e Rotaractiani, è quello di partecipare a questa simpatica competizione, coinvolgendo anche i familiari e gli amici, perché è molto facile e divertente, si può donare qualunque cifra e la spesa risulta fiscalmente detraibile. Basta collegarsi alla pagina dedicata (www.retedeldono.it/progetto/run-end-polio-vm2024) e seguire le istruzioni. Abbiamo tempo fino al 23 ottobre per vincere il primo premio, ma possiamo partecipare alla campagna fino al 24 novembre.

    Un saluto affettuoso e viva il Rotary!