La conviviale è un evento speciale e la sala è gremita di amici e famigliari di “Piero”, in un luogo di convivialità da lui particolarmente amato il Ristorante La Montanella a Arquà Petrarca.
Così introduce la Presidente Amelia Bertolaso: “Questa è una serata di interclub con i nostri colleghi di Abano-Montegrotto e con la partecipazione di tanti amici per la presentazione del libro “Pietro Centanini – Per una biografia confidenziale” curato con passione dal prof. Roberto Valandro e introdotto con affetto da Gilberto Muraro e Luciano Kullovitz.
E’ un prezioso momento per ricordare il nostro Socio e Amico Piero, persona straordinaria che ha lasciato un segno profondo nelle nostre vite e nei nostri Club. A un anno dalla sua scomparsa, ci è caro ripensare a chi era Piero: un uomo di grande cultura, di cuore generoso, un Amico sempre disponibile, un grande rotariano, e non solo perchè è stato un saggio governatore del distretto.
La sua passione per l’arte, visibile nella straordinaria collezione che ha condiviso con tutti noi, non era solo un’espressione del suo gusto raffinato, ma anche un riflesso della sua curiosità, della sua sensibilità verso il bello e del suo desiderio di trasmettere conoscenza. Ma oltre a questo, Piero era una persona con cui era sempre un piacere parlare, un uomo che portava con sé una profondità di pensiero e una signorilità rare.
Ho avuto il privilegio di conoscerlo da vicino, condividendo con lui molti anni nel nostro Club. La sua competenza, la sua dedizione alla famiglia e al bene comune, la sua capacità di ascoltare e dare consigli erano qualità che lo rendevano unico. Piero merita di essere ricordato non solo per ciò che ha fatto, ma per l’uomo che è stato: un grande amico, un grande socio e un uomo straordinario, la cui eredità continua a vivere nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.”
L’atmosfera è gioiosa, come fa notare il governatore del Distretto 2060 Alessandro Calegari nel suo saluto, e questo è un segno tangibile dell’affetto e del rispetto che Piero ha dispensato durante la sua lunga vita, e che ora viene ricambiato.
Il Rotary ha avuto una grande importanza per lo “zio Piero”, come ha ricordato la nipote Elisabetta Ziliotto, e vi si è dedicato con la cura e la costanza che si riservano a una famiglia.
Anche nell’esercizio della sua professione di avvocato ha lasciato un segno di rigore morale e generosità, come ha ricordato Roberto Saro, segretario generale della Fondazione Cariparo, a cui Piero ha donato la sua ricca collezione d’arte, e che ha contribuito in modo determinante alla pubblicazione del libro.
Perché dunque un libro in ricordo di Pietro Centanini? L’autore Roberto Valandro si dice convinto che solo la parola scritta può lasciare un ricordo duraturo della persona ai posteri, un dipinto della sua personalità, un’eredità morale anche per chi non l’ha conosciuta.
E lui ha avuto l’opportunità di conoscere Piero nella sua dimensione umana profonda. Ne ha ricordato la propensione all’amicizia e allo scambio libero di pensiero, la generosità innata, la “pietas” nel senso latino di cura ed empatia, la passione per l’esplorazione del passato della sua famiglia, con le ricerche condotte insieme sui suoi antenati e sui luoghi della sua gioventù, la passione per la conoscenza in tutte le sue forme ben rappresentata dai suoi lunghi viaggi e dalla documentazione che ne riportava.
Il libro è dunque un affettuoso ricordo di un uomo colto e buono, di un rotariano esemplare, di un collezionista d’arte generoso, per tutti dell’Amico Piero.
Per concludere è bello rileggere alcuni passi dell’introduzione al libro scritti da Luciano Kullovitz: “Questo libro è un omaggio a un uomo che ha incarnato in modo incisivo i valori del Rotary: servizio, amicizia, integrità e leadership. Attraverso il suo esempio ci ha insegnato che ognuno di noi ha il potere di fare la differenza nel mondo, anche attraverso piccoli gesti di gentilezza e generosità.
Vi invito a immergervi nella narrazione, a scoprire la vita di questo indimenticabile amico e a trarre ispirazione dalla sua dedizione al bene comune. Che le pagine di questo libro possano essere momento di riflessione sul nostro ruolo nel mondo e sui possibili modi per contribuire positivamente alla società.”
Guido Zanovello