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AZIONE PROFESSIONALE: INTEGRITA’ E PROFESSIONALITA’ A SERVIZIO DEGLI ALTRI

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    (Estratto della Lettera del Governatore di GENNAIO)

    Care Socie e cari Soci,

    spero che questa mia lettera vi raggiunga in un momento di serenità e di pace. Quella serenità e quella pace che, purtroppo, molte persone non possono vivere in questi giorni di festa. Non posso, quindi, che fare mio l’appello di Papa Francesco che l’Anno Santo 2025 sia davvero un anno in cui cresca la pace! Sta anche a noi, a ciascuno di noi, creare i presupposti perché la pace si sviluppi dal basso. Lo possiamo fare semplicemente riflettendo sulle conseguenze delle nostre azioni, delle nostre parole e dei nostri giudizi, prima di agire, di parlare e di giudicare.
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    Gennaio è, appunto, il mese che il Rotary International dedica all’azione professionale, attuando la quale “ogni Rotariano è chiamato ad operare con integrità e a mettere a disposizione la sua competenza per rispondere ai problemi e ai bisogni della società”. Il successo personale nel lavoro è un traguardo gratificante per se stesso. La ricerca del benessere e del profitto attraverso il lavoro è una componente naturale della condizione umana, che ha consentito il progresso di tutte le civiltà. Ma ancor più gratificante è raggiungere questo traguardo quando il successo dell’azione individuale viene riconosciuto dagli altri come servizio utile reso alla comunità e come fonte di oggettivi miglioramenti alle condizioni di vita delle persone. Obiettivo del Rotary è, appunto, quello di diffondere il valore del servire, inteso innanzi tutto come piacere di farlo al di là del proprio personale interesse, come bene riassume il nostro motto ufficiale “service above self”.
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    Appartenere al Rotary, quindi, significa essenzialmente per ciascun socio mettere gratuitamente a disposizione degli altri il proprio tempo e la propria competenza, ma anche svolgere la propria attività professionale, imprenditoriale, di studio (la formula vuole comprendere qualunque tipo di occupazione) in modo eticamente orientato, affinché essa rechi vantaggio anche agli altri.
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    E l’esempio che possiamo dare, come Rotariani, soprattutto ai più giovani, sta proprio nell’integrità del nostro comportamento sul piano personale e professionale, nella coerenza della nostra condotta in relazione ai principi citati nel test delle quattro domande: verità, equità, rispetto, condivisione. Tutto questo è bene riassunto nel Codice deontologico del Rotary,
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    Chiediamoci, in coscienza, se davvero osserviamo sempre queste regole nel nostro agire o se, invece, ce ne ricordiamo solo quando ci troviamo all’interno dei nostri club e dei nostri distretti; e a volte neppure in quelle occasioni. Il Test delle quattro domande serve proprio a questo. E applicarlo alla nostra pratica quotidiana con rigore e sistematicità potrebbe essere un ottimo proponimento per l’anno che oggi va ad iniziare.
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    A chi, poi, si interrogasse sul modo in cui è possibile, a livello individuale o di club, promuovere in concreto l’azione professionale, potrei rispondere citando il passo del Code of Policies (p. 420), dove si suggerisce di: “fare da mentore per un giovane che, grazie al sostegno ricevuto, possa realizzarsi professionalmente; organizzare un’attività formativa o un seminario con cui ispirare altri ad agire; presentare agli altri soci del club la propria professione durante una discussione sulle classifiche; partecipare a un evento di settore per presentare ai non Rotariani i principi dell’azione professionale; organizzare un’attività in occasione del mese di gennaio, dedicato all’azione professionale; partecipare a una squadra di formazione professionale”. Si tratta, in realtà, solo di alcuni esempi, che non escludono la sperimentazione di altre iniziative. Proprio in una delle mie lettere, quella di ottobre, ho avuto modo di citare il caso del Premio “Virtuosi”, promosso da tutti i club dell’area veneziana e da alcuni club della zona di Padova e Treviso, per riconoscere pubblicamente quei professionisti, artigiani e imprenditori (non rotariani) che hanno saputo diffondere e trasmettere valori positivi nella società. Mi sembra opportuno richiamarlo in questa sede proprio perché il 24 gennaio a Mestre, presso il Museo M9, si terrà la cerimonia di premiazione, a cui siete tutti invitati.

    Avrei molto altro da aggiungere sul tema di questo mese, per me appassionante, ma è giusto che non abusi della vostra pazienza e tolleranza e mi conceda, invece, il piacere di rivolgervi, insieme al mio affettuoso saluto, anche un sincero e gioioso augurio di buon 2025!