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RC Conegliano: UN INTERCLUB SU NUOVE TECNOLOGIE PER IL RECUPERO DEI BENI CULTURALI

    Immagineallegata-1.pngIl 26 febbraio 2025 il Rotary Club Treviso Piave si è reso promotore di un incontro presso Castel Brando, a Cison di Valmarino, riguardante il restauro di alcuni manufatti umbri e l’uso di specifiche tecnologie digitali per l’analisi delle opere d’arte. Relatrice la Dott.ssa Laura Zamperoni. L’evento si è svolto con la partecipazione dei Club Conegliano, Conegliano-Vittorio Veneto e Soroptimist International di Conegliano-Vittorio Veneto.
    Durante la serata si è evidenziato come l’avvalersi di moderne tecnologie digitali permetta l’accurato studio analitico e dimensionale dei manufatti artistici; in particolare grazie all’analisi fotogrammetrica è possibile la rilevazione delle superfici visibili delle opere anche quando le stesse si configurano in drammatico stato conservativo. Per far comprendere meglio la portata dei benefici della fotogrammetria applicata ai beni culturali sono stati proposti due casi studio: un busto lapideo del XVI secolo raffigurante Ascanio della Corgna condottiero nella battaglia di Lepanto e un crocifisso ligneo monumentale del XV secolo.
    Quest’ultimo, per la cui attribuzione si propende verso il nome di Benedetto da Maiano, si trova attualmente frammentato ed in pessimo stato a causa dei danni che il Sisma del 2016 provocò quell’anno in buona parte del centro Italia. L’opera è stata oggetto di accurato rilevamento fotogrammetrico ed è stata posta a confronto con altri due crocifissi del grande artista toscano sottoposti a medesima indagine.
    Le operazioni, sia per il busto lapideo sia per i crocifissi, sono state effettuate mediante l’ausilio di applicativi in grado di creare modelli Immagineallegata-3.pngtridimensionali partendo da immagini fotografiche, utilizzando tecniche di Structure from Motion (SfM) che ne hanno permesso la registrazione della geometria.
    Il risultato consente anche di costruire texture ad elevato dettaglio direttamente dalle prese fotografiche, aggiungendo quindi informazioni relative alla finitura delle superfici oltre a quelle di carattere geometrico. Diverse sono state le considerazioni finali inerenti lo studio conservativo dei beni culturali e delle azioni di restauro a conclusione dell’incontro.
    Tra gli elementi riguardanti l’uso della tecnica fotogrammetrica  si è compreso come la stessa rappresenti un mezzo adatto per la restituzione tridimensionale digitale dei manufatti e si configuri come metodologia documentale di tipo “non invasivo”, che permette l’ottenimento di dati usufruibili per molteplici scopi tutti legati alla conservazione, promozione e valorizzazione delle opere d’arte.
     
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