Page 38 - Rotary Oggi nov-dic 2024
P. 38
le conseguenze negative dello scenario distopico. Un approccio
che richiede uno studio costante. Non c’è spazio per l’improv-
visazione. Servono competenze e capacità per immaginare
possibilità diverse. E comprendere meglio il ruolo del futuro
in ciò che le imprese di costruzioni vedono e fanno è diventato
parte del mio lavoro.”
Ma quanto il mondo delle costruzioni è pronto a ragionare in
termini di futuri?
“Un mondo schiacciato tra le necessità e le emergenze lascia
poco spazio alla riflessione sui futuri possibili. Tuttavia, so-
pratutto nel Gruppo giovani, sta lentamente maturando un
approccio orientato non solo verso il “futuro presente” – cioè il
futuro che immaginiamo attualmente - ma anche verso i “pre-
senti futuri”, ovvero, quei momenti che potrebbero accadere
ma oggi impensabili. Del resto vivere l’incertezza come unica
certezza richiede agli imprenditori di affiancare alle legittime
preoccupazioni quotidiane un’attività strutturata di previsione
strategica (foresight), riconosciuta dall’UNESCO come la soft
skill più importante del XXI secolo.”
Come vede la città del futuro?
“Sono allergico alle definizioni e a chi vede le città del futu-
ro senza automobili oppure dei 15 minuti o ancora nelle città
intelligenti. Le città sono come l’acqua che non sta ferma. Si
muove. Si evolve. Si adatta. E oggi le città vivono due sfide: il
riscaldamento globale e l’automazione del lavoro condite dalle
dinamiche demografiche. Le città che costruiremo dipende-
ranno, quindi, dall’idea di vita che avremo. Così come oggi il
grado di civiltà di una società si misura leggendo il suo codice
di procedura penale, domani sarà valutato osservando le città
che avremo costruito. Vivremo in case-città bunker, destinate a
garantire la nostra sopravvivenza o in case-città bicicletta simboli
di sostenibilità? In un mondo sempre più modellato e governato
dai dati costruiremo una casa shuttle o una casa nido? Nessuno
può dircelo ma sono immagini che, creando conflitti e tensio-
ni, ci aiutano ad innamorarci delle domande che devono essere
ascoltate, vissute e sentite per cambiare le risposte, per sfidare
il “si è sempre fatto cosi”, per esplorare nuove idee, per scoprire
soluzioni innovative.”
CHI È
(*) Fabio Millevoi consegue a Trieste la Laurea in Giurisprudenza e a Trento il Master in previsione sociale
presso il Dipartimento di Sociologia. Docente a contratto in Futures studies e Sistemi anticipanti, presso
il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste. Co-founder di AFI, Associazione
Futuristi Italiani, Vice Presidente di INARCH Triveneto. Ideatore e responsabile del Laboratorio
dell’immaginazione delle Costruzioni Future (LICoF) promosso da ANCE FVG e da Area Science Park
Ente Nazionale di ricerca e realizzato nell’ambito delle attività di “Cantiere 4.0”. Chiamato alla III
International Conference on Anticipation - tenutasi ad Oslo nell’ottobre 2019 - per illustrare il suo project
work “Questa casa non è un albergo. E se lo fosse?” Autore della teoria CASA - acrostico di Creatività,
Attrattività, Sensibilità, Albergo - e del Libro “Breve storia sui futuri della casa”, Graphe.it Edizioni, 2023.
38 38