Page 12 - Rotary Oggi gennaio-febbraio 2025
P. 12
Gli “altri” Rotary club
Ho sperimentato, nel corso delle visite fatte ai club del
nostro Distretto, che un argomento ricorrente di discussione è
rappresentato da un latente e mai sopito conflitto esistenziale
tra convivialità e servizio.
L’aumento progressivo dei costi delle conviviali ha infatti
condotto diversi club a interrogarsi se sia più corretto impie-
gare le risorse economiche derivanti dalla raccolta delle quote
sociali alle attività di service o al pagamento delle spese delle
conviviali.
Come vivere Il problema non si pone – o si pone con meno urgen-
za – per quei club che non fanno gravare le spese delle
conviviali o i costi dei service sulla quota. Ed è meno
il Rotary sentito da quei club con maggiore numero di iscritti,
dove la scarsa partecipazione alle conviviali di una larga
percentuale di soci (c.d. finanziatori) consente di avere
in modo sufficienti risorse economiche anche per i service.
Sta di fatto che, a fronte di un esiguo numero di club
diverso che hanno deciso di aumentare l’ammontare della quota
annuale di affiliazione, per mantenere invariati il numero
delle conviviali e la quantità e qualità dei service svolti, una
buona parte di club ha deciso negli ultimi anni di ridurre
il numero degli incontri mensili o di trasformare le conviviali in
caminetti, riconoscendo così la priorità del servizio; mentre altri
hanno di fatto ridotto il numero e la portata dei loro service,
per mantenere invariata la frequenza delle conviviali.
La mia reazione, di fronte a chi, mostrandosi perplesso ri-
spetto alla scelta compiuta dal proprio club, mi domandava se
fosse più importante la convivialità o il service, è sempre stata
quella di non demonizzare o esaltare alcuna scelta (democra-
ticamente assunta), ma ribadire che tanto il service quanto la
convivialità sono in diverso modo importanti: l’uno, perché
qualifica la nostra azione all’esterno, promuove la nostra im-
magine e dà senso alla nostra esistenza; l’altra, perché fortifica
il nostro senso di comunità e di appartenenza, consente di co-
noscersi e sviluppare relazioni di stima e amicizia, ma soprat-
tutto pone le basi per la progettazione dell’attività di servizio.
Così, per non rinunciare a nulla, ho incoraggiato, ad esempio,
a ricercare forme più convenienti di convivialità, a sperimen-
tare forme di incontro meno convenzionali, anche presso
di le residenze e gli uffici dei soci, a scorporare la spesa della
Alessandro Calegari convivialità dalla quota di associazione, a sviluppare service
condivisi tra club, a privilegiare service attivi in luogo di quelli
Governatore Distretto 2060
consistenti in mere erogazioni di somme, a ricercare fonti di
finanziamento esterne grazie a campagne di crowfunding o
12 12