Page 41 - RotaryOggi marzo-aprile 2025
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taract e Innerwheel,  a versare 550 milioni, una cifra davvero
                                                notevole. E con i governatori del mio anno, quando ci siamo
                                                riuniti per il Centenario a Chicago nel 2005, con il presiden-
                                                te internazionale, abbiamo ricevuto una spilla raffigurante la
                                                colomba della pace e siamo stati definiti “First class of gover-
                                                nors polio plus”. Era così pregnante questa campagna che ci
                                                ha impegnati tutti in prima persona: vera prova di credibilità
                                                dei valori del Rotary”.
                                                Ci sono state altre iniziative che ricorda con soddisfazione?
                                                “Oltre a questo principale filone ho molto sostenuto i Co-
                                                         mitati interpaese perché credo che l’internazionalità
                                                         rivolta alla comprensione sia in fondo l’essenza del
                                                         sodalizio: il Rotary deve trovare respiro in  chiave
                   L’obiettivo è stato
                                                         mondiale. Ho dato appoggio ai programmi Follow-
                   che tutti i 57 club                   ship, che danno all’amicizia un senso pieno e che
                   del distretto hanno                   ci hanno regalato molti risvolti positivi. Così come
                   contribuito a versare                 ho raccomandato ai Club di seguire la pubblicazio-
                                                         ne dell’Istituto Culturale Rotariano e di sostenere
                   550 milioni
                                                         il Premio Galileo di Pisa, aspetti di eccellenza del
                                                         Rotary italiano nella sua espressione unitaria, ampia-
                                                mente riconosciuta dagli organi centrali”.
                                                Una iniziativa che le è particolarmente piaciuta?
                                                “Nella mia annata ho dato una particolare attenzione al Ryla,
                                                in conformità anche quella che era l’inclinazione data dalla
                                                mia professionalità ,che mi porta a seguire temi giuridici, ho
                                                organizzato un seminaro di una settimana a Trieste dal titolo
                                                “Diritti di libertà e società del domani”:  il fine era quello
                                                di far comprendere ai giovane che solamente in un mondo
                                                ordinato da principi condivisi si può vivere in maniera pacifi-
                                                ca. Altro aspetto che per le inclinazioni personali mi ha dato
                                                molta soddisfazione  è stato l’incontro dei rotariani alpinisti
                                                in Marmolada. Ho avuto dei trascorsi dirigenziali anche nel
                                                Club alpino Italiano, quale consigliere centrale, e nell’occasio-
                                                ne ho avvertito la completa fusione tra amicizia montanara
                                                e quella del Rotary, forte riferimento che ha confermato la
                                                validità delle Felloship, fondate nel Distretto da Giuseppe
                                                Leopardi”.
                                                Il momento più bello?
                                                “Forse quando ho fatto in congresso a Trento, città che pur
                                                avendo espresso due governatori (tra i quali il vicepresidente
                                                internazionale Venzo) non aveva mai avuto la riunione di-
                                                strettuale, era quindi doveroso a mio avviso rivolgermi verso
                                                quella terra, oltretutto posizionata fra le montagne che tan-
                                                to amo. Il tema era poi molto attuale, ci siamo rivolti a “Le
                                                culture europee per una Europa unita”. Un contributo lun-
                                                gimirante,  che nel Rotary non solo d’Italia, era molto sen-
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