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Dopo l’apertura da parte di Christiano
Costantini, presidente del Club Rotary
Venezia Mestre, e di Roberto Beraldo,
presidente dell’Ordine Architetti PPC,
sette relatori hanno esposto punti di vista
diversi e complementari. Alessandra Marin
dell’Università di Ferrara e il Pianificatore
Andrea Rumor hanno parlato di Marghe-
ra. Laura Pujia dell’Università di Sassari
e Michelangelo Savino dell’Università di
Padova hanno illustrato il Villaggio San
Marco. Francesco Magnani, architetto, e
Livio Karrer, Curatore, hanno presentato
M9. Stefania Tagliabue, psicologa ambien-
tale, ha parlato del “progettare le relazioni
nelle città”.
Nella seconda fase del progetto gli studenti,
accompagnati dagli insegnanti, effettue-
ranno delle visite per conoscere meglio gli
interventi dei progettisti e constatare lo
stato dei luoghi, interrogandosi sulla qua-
lità urbana e la vivibilità di quegli spazi. I
ragazzi saranno poi protagonisti del semi-
nario conclusivo, previsto per il 23 maggio, sempre nell’Au-
ditorium della Città Metropolitana a Mestre. In quell’oc-
casione potranno prendere la parola per portare l’esito della
loro ricerca, con osservazioni e suggerimenti. “L’iniziativa
– spiega Roberto Beraldo - si propone per gli studenti come
un’occasione di conoscenza di alcune delle aree più emble-
matiche della città metropolitana di Venezia. Si tratta di
un approccio multidisciplinare, un modo per acquisire la
consapevolezza della qualità degli spazi in cui viviamo, del
valore culturale di alcuni luoghi ma anche delle difficoltà e
problematiche e delle potenzialità ancora inespresse degli
stessi. Sarà un momento d’incontro e ascolto per portare
nelle scuole la cultura del progetto e costruire insieme città
che siano davvero di tutti, sostenibili e inclusive”.
“Il Rotary, in tutto il mondo, è al servizio della collettività;
il nostro Rotary Club Venezia Mestre, con questa iniziati-
va - dice il presidente Christiano Costantini - si propone
di offrire ai ragazzi gli strumenti per conoscere Mestre, la
città in cui vivono. Per apprezzarne la storia e l’evoluzione
urbana nel tempo. Per osservarne strade, piazze, luoghi di
incontro e chiedersi se, oggi, sono piacevoli e accoglienti.
Per imparare a pensare, per impegnarsi fin da ora per il
futuro della città”.
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