Page 66 - Rotary Oggi nov-dic 2024
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in pari misura il contributo di emis-
                                                                       sioni di inquinanti dovuto ai sistemi
                                                                       di riscaldamento. Tecnicamente può
                                                                       utilmente sostituire tutte le tipologie
                                                                       dei sistemi di riscaldamento a bassa,
                                                                       media e alta temperatura. È una que-
                                                                       stione di aggiornamento della cultura
                                                                       dei termotecnici e di informazione
                                                                       corretta degli utenti.
                                                                       Il prof. Francesco Morari, docente
                                                                       di Agronomia all’Università di Pa-
                                                                       dova, ha poi affrontato quel 20% di
                                                                       contributo del settore agricolo. La
                                                                       quota principale è dovuta alle emis-
                                                                       sioni di ammoniaca (NH3), associate
                                                soprattutto al comparto zootecnico. Questo gas, reagendo in
                                                atmosfera con NOx e SO2, produce una porzione significa-
                                                tiva del PM2.5 secondario. La volatilizzazione di ammoniaca
                                                è favorita in Veneto dalla natura prevalentemente calcarea
                                                alcalina dei suoli. Le Linee Guida europee prevedono azioni
                                                correttive a livello di allevamento, di stoccaggio e di campo.
                                                Ma perché una pratica sia efficace deve essere anche facilmen-
                                                te applicabile in campo. Sono in fase sperimentale tecniche e
                                                macchine a controllo satellitare per l’interramento di precisio-
                                                ne dei fertilizzanti e c’è ottimismo sulla crescita di una nuova
                                                generazione di agricoltori “digitali” preparati e consapevoli.
                                                Infine il dott. Francesco Bicciato, direttore esecutivo del Fo-
                                                rum per la Finanza Sostenibile, ha aperto una finestra confor-
                                                tante sulle possibilità di finanziare tutte queste azioni. Per la
                                                parte pubblica la UE ha programmato un corposo pacchetto
                                                di iniziative strategiche per la transizione verde al 2050. Il
                                                settore finanziario privato ha già adesso un ruolo rilevante,
                                                con Green Bond a lungo termine e fondi dedicati ESG, per
                                                investimenti verso tecnologie e imprese più sostenibili.
                                                Dunque il messaggio è chiaro: l’inquinamento esiste, anche se
                                                in lenta riduzione, e ne conosciamo le cause; gli effetti nocivi
                                                sulla salute sono noti; si può rimediare con tecnologie dispo-
                                                nibili; non mancano i soldi per farlo; e allora diamoci da fare!
                                                L’evento, per la formula narrativa adottata, per la qualità degli
                                                interventi specialistici e per il grande interesse che ha destato,
                                                ha costituito un’opportunità importante per fornire infor-
                                                mazioni corrette sul problema e per sensibilizzare l’opinione
                                                pubblica verso le soluzioni più efficaci: un esempio di come il
                                                Rotary con il suo lavoro di squadra può fare effettivamente la
                                                differenza. Possiamo dire di aver davvero “fatto chiarezza”, e
                                                l’immagine pubblica del Rotary ne esce rafforzata.
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