Page 27 - Rotary Oggi settembre-ottobre 2024
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di Venezia; un evento internazionale, di richiamo planetario.
Il proseguire dei giorni, purtroppo, mi ha dato ragione ma se
anziché l’inizio della pandemia fosse stato un fuoco di paglia
non so che fine mi avrebbero fatto fare”.
Come vede il futuro del Veneto nei prossimi dieci anni e quale è
il suo sogno più grande per la regione?
“Se penso a come sarà il Veneto nei prossimi dieci anni dovrà
essere protagonista dell’autonomia nel quadro nazionale. Sarò
una realtà a misura di giovane. I giovani, infatti, saranno i
primi beneficiari della grande riforma di decentramento e,
magari, di un assetto federalista del Paese. Un assetto moder-
no, segnato dall’efficienza, dall’abbattimento delle distanze tra
il cittadino e i poteri decisionali. Proprio come in quei paesi
che appassionano i nostri ragazzi quando
viaggiano per studio, per lavoro o per
turismo”.
Il Rotary Essere il governatore più amato da anni
che effetto le fa?
fa parte a pieno
“Come accennavo prima è una grande
titolo del mondo del responsabilità. Si ha il dovere di rappre-
volontariato. sentare e dare voci anche a quelli che non
Per essere più vicina ti amano o vorrebbero che a guidare la
regione fosse qualcun altro”.
al territorio dovrebbe
Come si immagina tra tre anni?
impegnarsi per uscire “Tre anni nella vita politica di una regio-
dall’equivoco ne e di un paese sono più di un’era geo-
che la colloca logica. Per il momento la mia visione è
quella di continuare ad essere presidente
come un’associazione
del Veneto e concludere il mandato che i
d’élite cittadini mi hanno affidato fino al 2025”.
Prossimo libro?
“Ci sto lavorando”.
Ultima domanda. Questa intervista verrà letta dai Rotariani.
Cosa pensa di questa realtà e che consiglio darebbe per aiutarla
ad essere sempre più vicina al territorio?
“Il Veneto ha un grande patrimonio: il volontariato, più di
un cittadino su 5 dedica spontaneamente e gratuitamen-
te parte de suo tempo e delle sue energie alla comunità. Il
Rotary fa parte a pieno titolo di questa realtà. Per essere più
vicina al territorio dovrebbe impegnarsi per uscire dall’equi-
voco che troppo spesso la colloca nell’immaginario come
un’associazione d’élite, un circolo di professionisti, di im-
prenditori e persone benestanti piuttosto che un Club servi-
ce. Come avviene nel mondo anglo sassone, potrebbe aprirsi
maggiormente ad una maggiore rappresentanza di tutte le
componenti sociali”.
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