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di
        anniversari                             Nicola Guerini




        Rotary Club Verona
        Un viaggio lungo 95 anni









          È l’8 dicembre del 1928. A Verona
          la stazione di Porta Nuova, il        Così il giornale l’«Arena» scrive nell’articolo del 9 di-
          Corso e la Piazza Brà sono più        cembre 1928: “La cerimonia si è svolta con solennità, presenti

          animati del solito. È la mattina      le autorità cittadine, quasi tutti i soci e i rappresentanti dei
          dell’Immacolata e nei pressi di       Rotary d’altre città. Il Presidente. cav. Galtarossa e il Segreta-
          Castelvecchio convergono molte        rio. cav. Conte Bompiani hanno ricevuto al suo arrivo a Porta
          automobili. Dentro quelle rosse       Nuova il Presidente del Rotary, on. Principe Ginori Conti,
                                                con il Segretario generale avv. Bossi. Gli illustri ospiti, in
          mura della fortezza stava per         automobile, sono stati subito accompagnati a Castelvecchio.
          nascere il Rotary club Verona, il     Presenti tutte le autorità di rito, dal Prefetto al Podestà, a vari
          primo della città e il ventunesimo    cittadini illustri”.
          d’Italia (Milano è il primo, fondato   Tra loro alcuni nomi che il club conoscerà da protagonisti:
          nel 1923).                            Giusti del Giardino, d’Acquarone, Poggi, Farina, Betteloni.
                                                Il Prefetto Lops sottolinea “l’adesione del Governo al Rotary
                                                e l’importanza che il Governo annette al Rotary”. Siamo in
                                                pieno Ventennio. L’“adesione” è avvenuta tra molte difficoltà:
                                                il Fascismo condanna infatti l’“internazionalità” del Rotary
                                                contro un’esaltata “italianità”, la “comprensione cattolica"
                                                si oppone all’origine protestante e ai principi rotariani laici
                                                di tolleranza verso le altre fedi. Il giorno dell’inaugurazione
                                                Antonio Galtarossa (sarà presidente ben 5 volte) prende la
                                                parola e riassume i primi momenti di vita del nuovo club dalla
                                                costituzione in poi, avendo cura di sottolineare il placet del
                                                governo fascista. Il Club viene costituito ufficialmente nel
                                                mese di maggio dello stesso anno con 15 soci e coll’intervento
                                                dell’egregio avv. Comm. Achille Bossi, Segretario Generale.
                                                Poi il numero dei consociati sale a 28, così rappresentati: 8
                                                delle varie categorie e sezioni dell’Industria – 6 dell’Agricol-
                                                tura – 3 del Commercio – 3 delle Istituzioni varie – 1 della
                                                Bancaria – 1 dell’Arte – 6 delle professioni varie.  
                                                Il discorso di Galtarossa termina con un pensiero “al nostro
                                                amato Sovrano, S.M. il Re d’Italia, Presidente onorario del
                                                Rotary italiano e agli altri augusti Principi di Casa Savoia”,
                                                che “onorano” il Rotary intervenendo alle riunioni in varie
                                                città, e infine al Duce, reggitore infaticabile dei destini della
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