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ca. Questa è la vera rivoluzione: una rivoluzione nell’abilità di
agire e realizzare compiti, non necessariamente nell’abilità di
comprendere. È un’azione priva d’intelligenza ma dotata di una
straordinaria capacità di apprendimento e miglioramento.
Tuttavia, l’uso dell’intelligenza artificiale comporta una serie
di problemi, il più significativo dei quali è la necessità di uti-
lizzare e gestire la sua straordinaria capacità di azione in modo
etico. L’automazione della produzione di contenuti, di vario
tipo, ci insegna che ciò che conta non è solo il prodotto in sé,
ma anche il processo che l’ha generato: da chi, da dove e con
quale scopo è stato creato. È innegabile che esista
uno squilibrio tra le possibilità positive offerte
dall’intelligenza artificiale e i potenziali
danni derivanti dall’uso improprio di
questa tecnologia da parte di indivi-
dui o entità prive di etica. L’intel-
ligenza artificiale può apportare
miglioramenti all’ambiente e
certamente sarà il supporto
principale al cambiamento,
ma può anche causare danni
significativi. Non basta
considerare le azioni come
buone o cattive a secon-
da dell’utilizzo: dobbiamo
concentrarci sull’importanza di
fare il bene in maniera massic-
cia, in modo che gli effetti negati-
vi siano marginali. L’uso improprio
dell’intelligenza artificiale può minare
l’autonomia, l’indipendenza e la capacità
decisionale dell’individuo, con gravi conseguen-
ze che già si manifestano nella realtà odierna. Per-
tanto, diventa essenziale gestire in modo coeso il rapporto tra
l’uomo, la macchina e l’ambiente con una nuova etica, l’etica del
digitale. Questo compito non è limitato a un settore specifico;
coinvolge ognuno di noi e richiede un senso di responsabilità.
In particolare, la politica deve svolgere un ruolo cruciale nell’as-
sicurare che i governanti siano responsabili e che esista una
legislazione adeguata. L’industria deve evolvere, considerando
l’ecosistema che la circonda e rispettando le leggi. I mezzi di
comunicazione devono svolgere un ruolo informativo, evitando
il sensazionalismo. L’intelligenza artificiale può essere una fonte
di comportamenti eticamente positivi o negativi, ma la re-
sponsabilità finale rimane saldamente nelle mani dell’umanità.
Saremo sempre noi a fare la differenza.
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