Page 60 - Rotary Oggi maggio-giugno 2024
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di
i club Nicoletta Cavalieri
RC Trieste
In occasione delle celebrazioni per il Centenario
Il Rotary restaura il
monumento a Giuseppe Verdi
In occasione del Centenario del
Rotary Trieste e in considerazione Nel più tradizionale spirito rotariano hanno prestato
della costante attenzione del tempo e professionalità i soci Aulo Guagnini, che ha stilato il
Club alla cultura e all’arte progetto e Donato Riccesi, la cui azienda supporterà le ope-
del territorio, si provvede al re di cantierizzazione. L’intervento è stato sostenuto ancora
restauro del monumento dedicato una volta in collaborazione con la Fondazione Casali, presie-
a Giuseppe Verdi con l’obiettivo duta dal socio Francesco Slocovich e con le Officine Vidali,
azienda che compie ben 150 anni di attività e fa capo al socio
di restituire alla cittadinanza Francesco, succeduto al padre Piero, membro del Club sino al
l’opera dedicata al grande 2020.
Maestro in tutto il suo splendore. Un lungo vincolo d’amore unisce da sempre Giuseppe Verdi a
Trieste, che contribuì all’affermazione del suo genio più forse
che altrove. Oltre a Nabucco infatti furono rappresentate le
opere: I Lombardi alla prima crociata, Ernani, I due Foscari,
Attila, Il Corsaro e Stiffelio, queste ultime due appositamen-
te composte da Verdi per il Teatro triestino, a conferma che
Trieste fu un palcoscenico privilegiato per tutte le opere del
Maestro.
Il 27 gennaio 1901 l’annuncio della sua morte a Milano portò
la Delegazione Municipale triestina, riunita in seduta straor-
dinaria, a intitolare a Giuseppe Verdi la piazza antistante il
Teatro Comunale e il Teatro stesso. Fu infatti quello triesti-
no il primo teatro in Italia e nel mondo a venire dedicato al
grande Maestro. Fu poi deciso di erigere anche un monumen-
to in suo onore e il concorso fu vinto dallo scultore milanese
Alessandro Laforet. Costituita da un monolito in marmo di
Carrara l’opera venne posizionata nella centralissima Piaz-
za San Giovanni e fu inaugurata il 27 gennaio 1906, quinto
anniversario della morte di Giuseppe Verdi. Il monumento
poggiava su due gradini di pietra calcarea tratta dalla cava
Zoch di Lipizza, località del Carso triestino, forse più famosa
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