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Intervista ad Anna Favero, Governatore distrettuale.
        LA VIOLENZA DI GENERE                   di PRG


        Femminicidi.



        Una strage continua.






        L’azione del Rotary.



                                               I dati dell’Istat sulle uccisioni di donne sono impietosi: una
          Una ogni due giorni, con modi che    media di 120/130 negli ultimi anni. Sono definiti femmini-

          generano orrore e sgomento. Il       cidi e si svolgono in ambito familiare o in quello di relazioni
          caso più indicativo è quello di      sentimentali poco stabili. Un dato è certo: la vittima è sempre
                                               una donna.
          Giulia Cecchettin, studentessa       I femminicidi costituiscono il fenomeno più grave di quella
          di Padova, ma a lei sono seguite     che è definita la violenza di genere, che si manifesta anche in
          altre, fra loro anche Vanessa, già   tante altre forme, più, o meno gravi, nell’ambiente domestico,
          madre di un bambino e incinta di     nei luoghi di lavoro, nelle discriminazioni delle carriere profes-
          un secondo figlio.                   sionali, nei trattamenti economici che penalizzano le donne.
                                               Il caso di Giulia Cecchettin, per l’emozione che ha suscitato,
                                               ha visto molti Rotary Club del Distretto 2060 agire per par-
        tecipare con atti importanti alla risposta che la società civile sta dando a questo fenomeno. La Panchina
        Rossa, collocata dai cinque Rotary Club di Padova, nel dipartimento universitario dove Giulia avrebbe
        conseguito la laurea, ne è il più indicativo. Dedichiamo questo spazio della rivista Rotary Oggi a questo
        problema, aprendo con un’intervista al Governatore distrettuale Anna Favero che, con i Rappresentanti
        Distrettuali di Rotaract, Christian Gaole e Interact, Maria Tassello, nei giorni tormentati della vicenda
        di Giulia Cecchettin, hanno inviato una lettera a tutti i soci del Distretto per richiamare la loro atten-
        zione sul fenomeno dei femminicidi.
        Perché la lettera?
        Perché il Rotary è un promotore di cambiamento, di miglioramento della società e delle relazioni inter-
        personali. E dobbiamo agire. Abbiamo, anche noi rotariani, il compito di combattere contro questo fe-
        nomeno che desta tanto allarme sociale, contro ogni forma di violenza o discriminazione, promuovendo
        la cultura dell’equità, dell’inclusione, in primis quella di genere. Possiamo concorrere a educare agendo
        in particolare sui giovani, affinché questo fenomeno sia sconfitto anzitutto sul piano culturale. Agire
        verso di loro è fondamentale, perché è durante il periodo della loro formazione, della costruzione della
        loro identità, che possiamo trasmettere i migliori valori della convivenza civile e di genere.
        Per questo la lettera è firmata anche dai Rappresentanti distrettuali di Rotaract e Interact?

        Certamente. Con Christian e Maria abbiamo condiviso i contenuti per far sentire con un’unica voce il
        nostro impegno, con l’intento di sensibilizzare, non solo per Giulia, ma per tutte le donne in occasione
        del 25 novembre, giornata che l’ONU ha dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne. Non bisogna
        stare in silenzio, occorre ricordare, esprimere il proprio impegno, elevare e diffondere la consapevolezza
        di questa violenza sistemica che non è episodica. Ciascuno di noi può fare qualcosa, tutti insieme pos-
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