Page 39 - Rotary Oggi 3_2023 web 01
P. 39

Una ingiustizia invisibile

                                                Fino a tempi molto recenti la violenza contro le donne anche
                                                in Occidente è stata quasi invisibile, perché talmente conna-
                                                turata con la tradizione, i valori dominanti e le leggi, da pas-
                                                sare inosservata, come fosse un evento naturale.  Prima degli
                                                anni Settanta del Novecento anche le violenze più estreme,
                                                se commesse nell’ambito della famiglia, erano legittimate e
                                                socialmente accettate.
                                                Il concetto stesso di violenza contro le donne non esisteva.
                                                I casi estremi di omicidio, ad esempio, se si configuravano
                                                come ‘delitto d’onore’ prevedevano pene molto limitate. Lo
                                                stupro era considerato reato contro la morale e non contro la
                                                persona; facilmente si riteneva che fosse stata lei a provocare
                                                la violenza stessa. Nel caso di rapimento violento per costrin-
                                                gere una ragazza a un matrimonio non gradito, la celebra-
                                                zione del matrimonio stesso sollevava il violentatore da ogni
                                                responsabilità e la giovane vi acconsentiva perché la propria
                                                onorabilità era stata ormai violata.
                                                Val la pena sottolineare come, grazie alla legge n. 168 approvata
                                                il 24 novembre 2023, il Parlamento sia intervenuto inaspren-
                                                do le pene e rendendo più veloce l’azione di contrasto rispetto
                                                a quanto già stabilito dal “Codice rosso” contro la violenza di
                                                genere. Certo la repressione penale, come abbiamo purtroppo
                                                già visto, non salverà automaticamente le donne, ma testimonia
                                                la presa di coscienza della gravità della questione da parte della
                                                società e la conseguente necessità di contrasto.
                                                L’ordinarietà della violenza di genere

                                                Gli autori delle violenze contro le donne sono per lo più
                                                ‘normali’, senza problemi di alcol, droga o disturbi mentali.
                                                Solo in minoranza sono degli sconosciuti, perché più frequen-
                                                temente si tratta di persone che appartengono alla cerchia dei
                                                parenti, degli amici e dei conoscenti e il crimine è consumato
                                                nei luoghi di lavoro o in famiglia. È proprio la casa, e non
                                                la strada, il luogo dove le donne corrono i maggiori rischi di
                                                essere picchiate, violentate, uccise.
                                                La donna continua ad essere considerata proprietà personale
                                                del maschio, che non accetta il suo diverso punto di vista o il
                                                tentativo di costruire un progetto di vita alternativo. Ecco che
                                                scatta la minaccia, l’intimidazione verbale e fisica, che porta ai
                                                maltrattamenti e anche alla morte.
                                                Oggi è diventata tragicamente familiare la parola “femmmini-
                                                cidio” - specie dopo l’assassinio della giovane Giulia Cecchet-
                                                tin - utile a definire questo tipo specifico di assassinio.
                                                Inaccettabile continua ad essere anche il modo con cui questi
                                                tragici fatti di cronaca vengono presentati: quando un uomo
                                             39 39
   34   35   36   37   38   39   40   41   42   43   44