Page 39 - Rotary Oggi luglio-agosto 2023
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socio-economiche della città, la cui classe imprenditoriale
sembrava determinata ad agire per rilanciarne il ruolo di
motore economico del Paese, grazie anche ai nuovi modelli
culturali di matrice anglosassone.
Il Rotary era approdato in un’Italia stremata dalla guerra,
dove l’economia non sembrava ripartire e la vittoria era
percepita come “mutilata”. Le istanze operaie, che avevano
trovato qualche forma di mediazione nell’epoca giolittiana,
erano drammaticamente esplose nel biennio rosso, anche per
lo sforzo bellico maggiormente pagato dalle classi inferiori,
che per anni avevano rischiato la vita ed erano rientrate nel-
la ordinarietà della pace senza trovare concrete possibilità.
Frattanto Mussolini era da poco salito al potere proponen-
dosi come uomo d’ordine.
Selettività ed elitarismo
La scelta degli aderenti al Rotary in Italia non si basò solo
su profilo e talento professionale, perché predilesse la chiara
appartenenza all’élite della società. L’estrazione sociale, spe-
cie se aristocratica, fu considerata requisito prioritario.
Lo status esclusivo degli aderenti derivava non solo dalla
condizione personale e professionale, ma dalla capacità di
essere parte di una rete di legami diretti ed esclusivi dentro
al mondo degli affari e della politica.
Nel Rotary si accentuava così la fusione, già in atto nella
società italiana, fra il tradizionale ceto aristocratico e possi-
dente e la nuova aristocrazia dell’industria e dell’economia, a
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